Notule
(A cura di LORENZO L. BORGIA &
ROBERTO COLONNA)
NOTE E NOTIZIE -
Anno XX – 09 dicembre 2023.
Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale
di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a
notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la
sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici
selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori
riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.
[Tipologia
del testo: BREVI INFORMAZIONI]
TAF15
è causa di DFT (Demenza Fronto-Temporale): scoperti e studiati gli aggregati. Usando una nuova tecnica di microscopia
crio-elettronica (cryo-EM), Stephan Tetter e
colleghi coordinati da Benjamin Ryskeldi-Falcon hanno
individuato in campioni di corteccia prefrontale e temporale di quattro
pazienti affetti da degenerazione lobare fronto-temporale (FTLD o DFT)
degli aggregati di filamenti amiloidi della proteina TAF15, e li hanno studiati
fino al livello atomico.
In
circa il 10% dei casi di FTLD non si trovano gli aggregati tipici di tau o TDP-43
(con strutture che identificano i sotto-tipi della FTLD) e, finora, si è
supposto che in quei casi gli aggregati fossero costituiti da FUS, per cui la
scoperta di TAF15 era assolutamente inattesa. I ricercatori hanno trovato
aggregati di filamenti amiloidi TAF15 con lo stesso ripiegamento nella
corteccia motoria e nel tronco encefalico, di due pazienti con malattia del
motoneurone superiore e inferiore (come la SLA associata a FTLD). [Cfr. Tetter S., et al., Nature – AOP doi: 10.1038/s41586-023-06801-2,
2023].
La
terapia della luce è efficace nel ridurre i sintomi della malattia di Alzheimer. La meta-analisi di 15 studi randomizzati
controllati su un totale di 598 pazienti affetti da malattia di Alzheimer ha
rilevato che la light therapy migliora l’efficienza funzionale del
sonno, stabilizza i ritmi circadiani e allevia notevolmente i sintomi associati
al declino cognitivo. In particolare, riduce le manifestazioni di apatia,
depressione, agitazione e aggressività. Importante sottolineare che la
fotomodulazione del nucleo soprachiasmatico dell’ipotalamo è scevra da effetti
collaterali indesiderati. [Cfr. Lili Zang et al., PLoS One,
December
6, 2023].
Canali del calcio Tipo L nella patogenesi
di disturbi psichiatrici e neuroevolutivi. L’attualità dell’argomento è
data dall’individuazione nei geni CACNA1C e CACNA1D di numerose varianti
associate a disturbi psichiatrici e neuroevolutivi. Madelyn R. Baker e colleghi
fanno il punto delle conoscenze attuali sull’argomento, spiegando come le
varianti geniche non codificanti possono influire sull’espressione genica
mediante regolazione ai livelli genomico e cromatinico. Poi presentano studi
che stanno scoprendo come una segnalazione del calcio alterata, attraverso
LTCC, impatta alcuni processi neuroevolutivi, quali neurogenesi, migrazione e
differenziazione dei neuroni. [Cfr. Baker M. R., et al., Channels
(Austin) 17 (1): 2176984, December 2023].
Il
sesto caso di trisomia 16q parziale presenta eccesso di crescita in altezza e
peso.
Un nuovo caso di sindrome da duplicazione distale del cromosoma 16 o trisomia
16q parziale, accanto alla disabilità intellettiva (ID), ai difetti cerebrali
e cardiaci e ai dismorfismi facciali, presenta un’eccessiva crescita in statura
e ponderale, a differenza degli altri 5 casi finora descritti. È un ragazzo di
12 anni con una duplicazione eterozigotica de novo 16q22.3q24.1, la cui obesità
e altezza elevata informano su una possibile eterogeneità fenotipica finora non
ipotizzata, e suggeriscono la ricerca citogenetica di questa duplicazione anche
in bambini con ID ma con aspetto differente da quello dei cinque casi
descritti. [Cfr. Antonino Moschella et al. BMC Med
Genomics 16 (1): 315, Dec.
4, 2023].
Disturbo
dell’attenzione con iperattività: diagnosi con intelligenza artificiale (AI). Uno studio, che ha incluso 1704
partecipanti volontari provenienti dal multi-institutional Adolescent Brain Cognitive
Development Study sani o affetti da disturbo dell’attenzione con iperattività
(ADHD), ha impiegato la tecnica di DWI (diffusion-weighted imaging) e un
modello di intelligenza artificiale (deep-learning AI) per individuare
differenze morfologiche distintive di ADHD nei tratti di sostanza bianca
cerebrale. Studiando 30 vie nervose centrali, un elevato valore di anisotropia
frazionale (FA) ha consentito di individuare 9 tratti alterati, caratteristici
del disturbo e potenzialmente adottabili come marker diagnostici. Lo
studio, condotto da un gruppo coordinato da Andreas M. Rauschecker, è stato
presentato alla CIX assemblea scientifica dell’Annual Meeting of the
Radiological Society of North America (RSNA). [Fonte: RSNA, J. Huynh UCSF, Dec.,
2023].
Gli
organoidi del sistema dopaminergico aiutano la ricerca su malattia di Parkinson
e addiction.
Un nuovo organoide modello del sistema dopaminergico sembra in grado di consentire
progressi nella comprensione della patologia parkinsoniana e dell’impatto dell’assunzione
cronica di cocaina. Il modello replica perfettamente la morfologia del sistema
dopaminergico umano, le sue connessioni, le funzioni e le risposte del sistema naturale
in condizioni patologiche, così da consentire saggi per la valutazione delle terapie
cellulari. Inoltre, rivela i cambiamenti nel circuito dopaminergico dopo
esposizione protratta a cocaina. [Fonte: Sylvia Weinzettl, IMBA; sarà
pubblicato come Daniel Reumann et al., Nature Methods, December 2023].
I
delfini possono rilevare il battito cardiaco percependone il suo debole campo elettrico. Si chiamano Donna e Dolly i due
delfini della specie tipica dei delfinari (Tursiops
truncatus) resa celebre dalle serie televisive Flipper
e da tanti film girati in Florida, che hanno mostrato sperimentalmente la
capacità di rilevare il battito cardiaco grazie all’abilità di percepire campi
elettrici deboli nella scala dei microvolt. Nel 2022 Tim Hüttner
aveva individuato un organo di elettrorecezione nelle
cripte vibrissiali di questa specie, dopo la scoperta
nel Sotalia guianensis,
e ora il suo team ha rilevato questa risorsa percettiva, avviando lo
studio per comprenderne l’uso fisiologico nella vita marina. Una prima traccia
è data dall’ipotesi che potrebbe consentire, attraverso una magnetorecezione
indotta, la percezione del campo magnetico terrestre, fungendo da organo di
orientamento. [Cfr. The Journal of Experimental Biology 226 (22): jeb245845, 2023].
Perché
solo 23 specie di coccodrilli e 11.000 dei loro parenti prossimi, gli uccelli? Circa 250 milioni di anni fa sulla
terra esistevano 700 specie parenti dei moderni coccodrilli (sauropsidi
diapsidi). Un team dell’Università di York, ricostruendo l’albero
genealogico di un feroce predatore e dei suoi parenti estinti (Pseudosuchia) e comparandolo con le banche-dati dei
fossili, ha compreso come è stato possibile che, da progenitori comuni a
uccelli e sauropsidi diapsidi (arcosauri), si sia giunti a 11.000 specie
aviarie e solo 23 di coccodrilli. Una complessa interazione fra cambiamenti
climatici, competizione fra specie e habitat è stata decisiva. In
particolare, gli autori hanno accertato un ruolo inaspettatamente importante
per la sopravvivenza dell’adattamento al mare, alla terra o all’acqua dolce. [Cfr.
Nature Ecology & Evolution
– AOP doi: 10.1038/s41559-023-02244-0, 2023].
Viziosi,
meschini, vigliacchi, egoisti e privi di valori ideali. Così sono gli uomini
rappresentati nella stragrande maggioranza dei film del cinema italiano degli
ultimi trenta-quaranta anni: dall’ultimo film di Sergio Corbucci, Night Club,
a Vacanze ai Caraibi, passando per tutti i film di Carlo Verdone e la
massima parte degli sviluppi del genere “commedia all’italiana”. Ma, in realtà,
la rappresentazione come protagonisti di uomini privi di principi e dignità era
cominciata con Alberto Sordi che, per questa ragione, ebbe l’aspra critica di
Oriana Fallaci, la quale dichiarò che l’attore con i suoi personaggi e i film
diretti da lui aveva contribuito a diffondere ed esportare un’immagine deleteria
dell’uomo italiano, dipinto come intimamente disonesto e disposto a qualsiasi
compromesso e bassezza pur di perseguire il proprio tornaconto a discapito di
altri.
Ma
oggi si studia e si riflette sulla presenza nell’immaginario collettivo di personaggi
con vizi che superano l’abiezione per entrare nella perversione, presentati
sistematicamente come la norma, la regola, la realtà da considerare o imparare
a considerare accettabile.
Dopo
tanti studi sull’influenza sociale delle figure cinematografiche, ossia soprattutto
sulle mode lanciate dal cinema e poi entrate nel costume, oggi ci si interroga
in chiave psicologica e psicopedagogica su ciò che è già avvenuto in una realtà
in cui da due o tre generazioni la debolezza educativa familiare è la regola:
gli uomini egoisti, viziosi, meschini, vigliacchi e privi di valori ideali sono
stati per molti un alibi, per tanti altri un modello, per alcuni un limite e,
per altri ancora, la fotografia di una realtà che immaginano completamente corrotta.
[BM&L-Italia, dicembre 2023].
La
Sibilla ci lascia un enigma da risolvere per comprendere una struttura del
pensiero antico.
A Marpesso, nei pressi di Troia, viveva una
sacerdotessa di Apollo di nome Sibilla, che era stata così lodevole nel consacrarsi
interamente al servizio del dio, da ottenerne in premio il dono del vaticinio.
Sibilla considerava l’apprendere del futuro, da parte di coloro che la
consultavano, non come ricevere una visione di un fatto compiuto, ma come un’esperienza
di reale conoscenza che richiede l’impegno attivo dell’intelletto
sostenuto da uno sforzo di volontà. Per Sibilla l’evento futuro non si rappresenta
come una scena di teatro, ma come una trama di senso da decifrare e,
dunque, richiede che si allerti l’intelligenza e non l’emotività del desiderio
nutrito da affetti e passioni. È questo il nucleo di senso della sua pratica di
proporre i vaticini in una forma che li fa assomigliare a degli indovinelli, ritenuti
da alcuni un modo irriguardoso per le ambasce di chi è sospeso nell’angustia di
conoscere il proprio destino fausto o infausto, di trionfo o di sciagura, di
successo o fallimento, di vita o morte.
La
sua fama in vita diventa poi mito e, nel mito, si trasforma in una creatura transumana,
concettualizzata in una forma che, nella cultura della doxa, diventa ben
presto un prototipo. Possiamo supporre che questo fenomeno abbia
generato e supportato una diffusa emulazione nel mondo classico, perché ben
presto all’identità personale della donna di nome Sibilla, succede un ruolo definito
dal nome comune “sibilla” che talvolta indica solo un luogo dove si suppone che
alberghi uno spirito disincarnato capace di vaticinio.
Ma,
in seguito, alcune sacerdotesse con il ruolo di sibilla, legate a luoghi
divenuti meta di pellegrinaggio, saranno a loro volta mitizzate e avvolte da un’aura
di trascendenza. È il caso di Deifobe, entrata nel
mito come Sibilla Cumana, e indelebilmente legata al racconto di un Apollo
innamorato di lei, che promise di realizzare il suo più grande desiderio se avesse
accettato il suo amore, e mantenne la promessa di farla vivere tanti anni
quanti granelli di sabbia aveva trattenuto in un mannello, ossia mille, anche
se Deifobe aveva dimenticato di chiedere l’eterna
giovinezza. E questo racconto, nato forse per razionalizzare l’esercizio del
vaticinio da parte di Deifobe anche nell’estrema vecchiaia,
prenota per la Sibilla di Cuma il ruolo di
istituzione oracolare plurisecolare, così come accadde per la Sibilla della
Libia e la Sibilla d’Eritrea.
Ma
qui non si vuole indugiare in una trattazione del mito delle sibille, che si è considerato
solo per guidare il lettore a riflettere su un enigma di senso la cui
soluzione potrebbe gettare luce su una struttura del pensiero classico, visto
che autori antichi sembrano supporre l’implicita ragionevolezza di un senso che
alla mente di moderni e contemporanei non appare, né nell’immediatezza della
lettura né dopo una breve riflessione. Ecco il racconto dei fatti:
La
Sibilla si recò da Tarquinio il Superbo, ultimo re etrusco di Roma, con nove
libri profetici utili nel presente e per il futuro anche lontano, dichiarandosi
disposta a cederli per il bene collettivo ad un alto prezzo. Il re la mandò via;
allora la Sibilla bruciò tre dei nove libri di conoscenza del futuro e ritornò
dal re Tarquinio, comunicandogli che il suo rifiuto aveva prodotto la conseguenza
dei tre libri bruciati, ma lei era ancora disposta a cedere i sei libri rimasti
allo stesso prezzo richiesto per i nove. Il Superbo la cacciò in malo modo. Allora,
la Sibilla bruciò altri tre libri e poi, con i tre rimasti, si presentò
nuovamente dal re di Roma, dicendogli che il prezzo era sempre lo stesso per
cogliere l’ultima possibilità di conoscere una parte del futuro della vita di
un popolo e di un regno. A questo, Lucio Tarquinio detto il Superbo consultò gli
Auguri di corte e i sacerdoti, che deplorarono grandemente il suo operato e gli
consigliarono di acquistare almeno gli ultimi tre libri rimasti. Il re pagò il
prezzo richiesto fin dall’inizio dalla Sibilla e affidò i tre libri ai
sacerdoti del Tempio di Giove Capitolino, deliberando che si consultassero in
tutti i casi di emergenza nazionale[1].
Gli
storici hanno ricostruito che i tre libri della Sibilla facevano parte della
raccolta di oracoli custoditi nel Tempio di Giove Capitolino fino all’incendio
che li distrusse nell’83 a.C.; considerando che Lucio Tarquinio regnò dal 535
al 509 a.C., i libri della Sibilla furono disponibili per la consultazione per
oltre quattro secoli. Qualcuno ha evidenziato che il Superbo, messo al bando ed
esiliato da Roma, morì a Cuma, proprio presso la sede
della Sibilla.
Ciò
che ci interessa, ancor più del significato latente e simbolico dell’apologo tramandato
come fosse una cronaca, è la logica dei fatti descritti. Perché la Sibilla brucia
i libri? Perché ne brucia tre a ciascun rifiuto? Perché l’alto costo rimane
invariato? Perché rischia con un terzo rifiuto di distruggere il lavoro di una
vita intera?
È
facile rilevare il valore simbolico del numero tre, che ricorre per i libri con
i suoi multipli e per le visite al re, così come l’alto prezzo che indica il valore
della conoscenza del futuro superiore a quello di qualsiasi bene materiale, ma,
per quanto riguarda la comprensione della logica, è evidente che manchiamo del
riferimento implicito che funge da chiave esplicativa del comportamento della
Sibilla e ci consentirebbe di mettere in relazione di semplice consequenzialità
aristotelica la successione dei fatti.
Possiamo
provare, a lume di ragione, a dare risposte piuttosto intuitive alle singole
domande, rinunciando a dedurre un nesso per non rischiare di crearlo
arbitrariamente a nostro piacimento. Alla domanda sul perché brucia i libri, si
potrebbe rispondere che lo fa perché il re sappia che quella conoscenza è
destinata solo a lui e a nessun altro. Al secondo quesito sul perché ne brucia
tre per volta, si potrebbe rispondere che, essendo edotta del futuro, sa che al
terzo tentativo il re accetterà. Al perché la cifra rimane invariata, si potrebbe
rispondere che non si tratta del prezzo dei nove libri ma di un valore di stima
simbolica della conoscenza del futuro. All’ultimo interrogativo si può
rispondere rinviando alle prime due risposte.
Ma
questi sono tentativi di razionalizzare i singoli aspetti secondo il nostro
modo di pensare; la sfida rimane identificare la forma di senso che conferisce
coerenza al comportamento della Sibilla e voleva essere trasmessa come
insegnamento da chi ha concepito il breve apologo: chi ci riuscirà, con ogni probabilità
avrà individuato una struttura del pensiero antico. [BM&L-Italia, dicembre 2023].
Notule
BM&L-09 dicembre 2023
[1] Il racconto è stato tratto dalla
sintesi di Michael Grant & John Hazel e integrato con elementi da fonti storiche
latine classiche [cfr. Michael Grant & John Hazel, Dizionario della
mitologia classica, p. 276 (alla voce “Sibilla”), Edizione CDE (su licenza
SugarCo s.r.l.), Milano 1986].